Storia di Pilot Italia

Dal 1968 a oggi in 23 momenti chiave

30 Luglio 1968: la lungimiranza di Giancarlo Vimercati, all’epoca trentunenne e dipendente di Archer Italia, convince i francesi di Pilot France a creare una divisione italiana Pilot Italia di cui diventa il Direttore Commerciale.

Nel 1984 la proprietà viene rilevata dalla Famiglia Vimercati che ancora oggi è alla guida dell’azienda. Da filiale di una multinazionale francese a una azienda italiana totalmente indipendente. Da allora il processo di crescita non si è mai fermato.

Nuove macchine, nuovi prodotti e nuovi compagni di viaggio. Un rinnovamento costante. Inesorabile e inarrestabile. Un gruppo di lavoro compatto che ha reso forte il marchio. E una capacità di conquistare nuovi mercati, la continua volontà di innovazione e la costruzione di spazi di lavoro all’avanguardia, ci hanno permesso di raggiungere obiettivi importanti.

Una linea del tempo sintetizzata qui in 23 tappe fondamentali

1968

La storia di Pilot Italia inizia il 30 Luglio 1968 all’interno di un edificio di Bellingera a Peschiera Borromeo a pochi chilometri da Milano. Al lavoro ci sono circa 20 dipendenti. La produzione è garantita da due macchine da stampa tipografiche Gallus Q33 per la realizzazione di etichette in bobina e da macchine serigrafiche Argon per la produzione di etichette singole o in fogli.

1969

Già l’anno dopo la nascita di Pilot Italia, si sente il bisogno di avere più spazio per la produzione. Viene quindi inaugurata una nuova sede a Lomagna in Via Milano, nel cuore della Brianza che è, da sempre, uno dei motori delle PMI italiane. Giancarlo Vimercati è il direttore commerciale, insieme a lui lavorano 25 persone.

1970/1979

Nonostante il complesso quadro socio-economico e la crisi petrolifera e delle banche del 1973-76, Pilot Italia aumenta il fatturato. Il paese reagisce e l’economia reale cresce. La grande distribuzione muove i primi passi e il settore della cosmesi assume un importante ruolo nelle abitudini degli italiani. Per far fronte alle richieste del mercato interno, dall’headquarter francese vengono consegnati dei macchinari da stampa innovativi in grado di supportare le richieste di questi nuovi e importanti mercati.

1980

La produzione necessità ancora di macchinari all’avanguardia: una parola che è la sintesi della filosofia di Pilot Italia, da sempre attenta alla ricerca in ambito industriale, creativo e produttivo. Viene acquistato il tavolo a controllo numerico, Rotoflex, che è il primo importato in Italia. La qualità di stampa aumenta, velocizzando la produzione. Il sistema oltre a verificare e ridurre gli scarti in automatico, permette all’operatore il controllo della qualità con l’ausilio di lampade stroboscopiche: due assolute novità nel settore.

1981

Per comunicare i valori fondanti di Pilot Italia, avanguardia, velocità e tecnologia e per assecondare una passione della famiglia Vimercati, viene sponsorizzata una macchina da corsa March 813 nel Campionato Italiano di Formula 3. Alla guida Marco Spinelli un dipendente dell’azienda.

1982

La vettura di Formula 3 viene esposta all’interno dello stand di Pilot Italia alla fiera internazionale Ipack Ima di Milano. L’idea riscuote un grande successo e attira l’interesse di importanti gruppi multinazionali. Collaborazioni attive ancora oggi. Forte dei nuovi clienti e del consolidamento di quelli già presenti, il 30 Ottobre del 1982 l’azienda si sposta nella nuova e ampia sede di Usmate Velate in Via Don Minzoni. Per non rallentare la produzione il trasloco viene fatto in soli due giorni.

1983

Continua la presenza del logo Pilot sulle fiancate delle auto di Formula 3. Si decide di supportare anche un altro promettente pilota milanese: Ivan Capelli. Le due vetture, guidate da Spinelli e Capelli si aggiudicano il record di vittorie in un Campionato Italiano, 9 su 13 gare. Alla fine della stagione Ivan Capelli diventa Campione Italiano di Formula 3 correndo per il team Coloni Motorsport.

1984

La tecnologia chiede sempre più innovazione, così arrivano dei nuovi macchinari Gallus RB160, la prima macchina da stampa ad essicazione UV degli inchiostri. Si tratta di una tecnologia innovativa e, ancora una volta all’avanguardia. Nello stesso anno comincia la collaborazione con brand prestigiosi.

1985/1988

Per soddisfare i bisogni della produzione si acquistano altri macchinari Gallus. La campagna pubblicitaria sui giornali di settore sottolinea la volontà dell’azienda di essere molto concreta e credere nell’importanza dei fatti piuttosto che quella nella pura visibilità.

1989

Per far fronte a grossi volumi per la stampa di prodotti destinati alla grande distribuzione, viene ordinata una nuova e rivoluzionaria macchina da stampa: la Gallus Rb 250. Consente di aumentare la produzione in modo importante. Intanto, arriva sul mercato un altro prodotto destinato a cambiare le abitudini degli italiani che viene etichettato da Pilot Italia: i fazzoletti usa e getta. Pilot Italia è una delle aziende fondatrici del GIPEA, il Gruppo Italiano Produttori Etichette Adesive.

1990/1995

La mancanza di spazio diventa una costante di questi anni data la crescita di volumi e fatturato. A ottimizzare con originalità e creatività gli spazi a disposizione ci prova il vulcanico direttore tecnico dell’epoca, Omero Briscolini che si inventa soluzioni e idee insolite. I dipendenti, nel frattempo, sono arrivati a 90 e l’azienda ha due capannoni dove suddividere le lavorazioni. Intanto viene avviato il progetto della certificazione della qualità di produzione basato sulle norme americane FDI.

1996

Andando in controtendenza rispetto al mercato e ai concorrenti orientati su processi flessografici, Pilot Italia sceglie di investire in una macchina offset che combina diverse tecniche di stampa, la Nilpeter. Ancora una volta all’avanguardia della tecnica offre ai suoi clienti il primo sistema combinato offset serigrafico-flessografico con l’aggiunta della stampa a caldo. Intanto arriva la certificazione del sistema di qualità il numero 497-Iso 9001, Pilot è una delle prime 500 aziende in Italia a ottenerlo. Una nuova macchina versatile come la Nilpeter e il sistema certificato Iso attirano l’interesse di grandi gruppi multinazionali della cosmesi e cura della persona. L’azienda, continua a crescere. Andrea Vimercati, figlio di Giancarlo, entra ufficialmente in Pilot nel mese di luglio. La seconda generazione di una storia imprenditoriale familiare ha con lui la più naturale e corretta continuità.

2003

Per soddisfare e ampliare la richiesta del mercato della cosmesi e igiene personale, oltre alla grande domanda di quello alimentare, spirits in testa, viene fatto un importante investimento e arriva la seconda Nilpeter. Nello stesso anno viene creata la divisione pharma, un reparto esclusivamente dedicato alla stampa di prodotti farmaceutici, dato che Pilot Italia è fiduciaria sin dal 1988, di Ipzs l’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato.

2006

Si continua a crescere. La «Grande Macchina», una Drent VSOP 520 della lunghezza di 43 metri con 8 castelli di stampa a totale controllo elettronico, permette un altro definitivo salto in avanti. La sede di Usmate è troppo piccola. Così viene aperta una seconda struttura di 2.000 mq a Brugarolo di Merate. L’arrivo della Drent viene celebrato con un evento d’inaugurazione dove sono ospitati tutti i clienti.

2008

L’attenzione per il dettaglio porta l’azienda a un indice di qualità del prodotto stampato vicino al 100%. Intanto sono passati 40 anni dal lontano 1968. Sul fronte della comunicazione lo slogan è un gioco di parole vincente: Pilot Italia, FORTY come non mai. In perfetta controtendenza, nonostante la complessità del mercato a seguito dello scandalo Lehman Brothers che ha sconvolto l’economia mondiale, la famiglia Vimercati decide l’acquisto di un terreno di 20.000 mq a Cornate d’Adda. L’obiettivo è riunire tutte le attività in un’unica area per semplificare e snellire i processi di produzione.

2009/2011

Nel 2009 viene adottato il sistema di organizzazione aziendale basato sul metodo giapponese Kaizen: Kai significa cambiamento, Zen buono e migliore. Il processo Kaizen è attivo a tutt’oggi e in continua evoluzione. È anche l’anno di presidenza di Pilot Italia nella Finat, l’associazione delle aziende europee che si pone lo scopo di rappresentare e tutelare gli interessi dei soci sul piano legislativo e fiscale, e creare networking a livello mondiale. Nel frattempo viene installata nella nuova sede un’altra Drent VSOP, di fatto una seconda «Grande Macchina» che garantisce continuità nel periodo di assestamento durante il trasloco.

2014

Gli investimenti non si fermano. Sulla coda della crisi finanziaria ormai di lunga durata, Pilot Italia torna a investire in macchine da stampa. Arrivano nel nuovo stabilimento di Cornate d’Adda due Nilpeter Mo4 la massima espressione esistente sul mercato per la stampa offset combinata.

2017

È l’inizio di una nuova era per l’intero settore: quella della stampa digitale. Per questo arriva in azienda, e per la prima volta in Italia, una macchina ibrida-digitale la Gallus Label Fire a 13 colori con una risoluzione di 1200 dpi. Il digitale debutta già nella sua forma ed espressione tecnologica più evoluta.

2018

Pilot allunga il passo, e arriva una macchina da stampa a 12 colori: la Omet 530. Sono trascorsi i primi 50 anni. Il futuro è diventato presente, e poi storia.

2019

Viene inaugurato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica posizionato sul tetto del fabbricato. È composto da 1.694 pannelli in grado di fornire il 20% del fabbisogno annuale di elettricità per il reparto produzione e gli uffici. Questo permette di non immettere nell’atmosfera l’equivalente di 40mila tonnellate di petrolio, ovvero la quantità necessaria per produrre la stessa quantità di energia elettrica.

2020

Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, l’azienda non si ferma. Il programma di Business Continuity messo a punto e testato negli anni precedenti, seppure con degli adattamenti per fare fronte a un’insolita tipologia di emergenza, ha permesso di continuare a garantire la produzione e le consegne ai clienti. Ma anche di mettere in sicurezza il personale e identificare con precisioni i pochi casi di positività. Un successo amplificato dal fatto che Cornata d’Adda era nel cuore delle zone di maggiore rischio di contagio. Questa situazione non ha impedito a Pilot Italia di guardare avanti e progettare il futuro, con fiducia e positività. Così è nata la Foresta Pilot. Un’attività di piantumazione di 250 alberi all’interno del Parco Nord di Milano. La prima di una serie di iniziative pensate per aumentare l’attenzione verso un mondo più green.

2023

Dopo avere ottenuto la certificazione Bronze di Ecovadis, Pilot Italia ha deciso di intraprendere un percorso innovativo sulle tematiche di ESG, acronimo di Environment, Social, Governance.  Si tratta di una serie di attività che devono accompagnare l’azienda a rispettare specifici criteri nel rispetto dell’ambiente, dei valori aziendali e nella trasparenza di gestione dell’azienda stessa.  Inoltre, Pilot Italia ha deciso di contribuire al restauro di due importanti opere: la Sala delle Asse realizzata da Leonardo Da Vinci e la cornice che abbellisce la Madonna con il Bambino e Santi nota come la Pala Trivulzio. L’obiettivo è di consegnare alla comunità milanese e italiana due opere destinate a durare nel tempo.

2024

Pilot Italia raggiunge un altro importante risultato nel cammino di efficienza aziendale in ottica ESG ottenendo il rating Silver di Ecovadis. Per condividere con gli stakeholder le attività svolte, viene sviluppata una nuova sezione del sito che permette di scaricare la documentazione su queste politiche: ambiente, persone e metodi che regolano le relazioni di gestione dell’azienda.